Infatti, il semplice arrivo di un sanguinamento a intervalli più o meno regolari non dimostra né che il ciclo è stato ovulatorio, né che il nostro corpo sarebbe stato pronto per permettere e sostenere una gravidanza.
Anche se il desiderio di maternità è ancora lontano, è importante conoscere la salute del proprio ciclo, in quanto spesso è il riflesso del complessivo stato di benessere del nostro corpo.
Le informazioni, poi, torneranno molto utili se in futuro decideremo che è arrivato il momento di cercare di avere un bambino.
L'ovulazione
La temperatura basale, in associazione con il muco cervicale, ci dirà innanzitutto se i nostri cicli sono ovulatori.
Infatti, solo dopo l'ovulazione il corpo produce progesterone, determinando un aumento del metabolismo e della temperatura basale.
Il grafico della temperatura di un ciclo ovulatorio mostrerà quindi chiaramente un andamento bifasico, con temperature più basse nella fase follicolare e temperature decisamente più alte nella fase luteale.
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Se, invece, il grafico non assume una struttura bifasica, anche se ad un certo punto vediamo comparire le "mestruazioni", possiamo comprendere che quel ciclo è stato anovulatorio ed il sanguinamento non è una vera e propria mestruazione, ma un semplice sfaldamento dell'endometrio dovuto agli estrogeni.
Il grafico di un ciclo anovulatorio avrà un andamento irregolare, con temperature alte e basse in successione.
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Esempio di grafico di un ciclo chiaramente anovulatorio |
La sporadica osservazione di un ciclo anovulatorio, anche una volta ogni dodici mesi, non deve destare alcuna preoccupazione. Questo è un fenomeno del tutto fisiologico, dovuto probabilmente a fattori estemporanei come lo stress.
Tuttavia, se i cicli sono spesso anovulatori sarà molto difficile o impossibile intraprendere una gravidanza e occorrerà indagare, insieme al proprio medico, la causa dell'inibizione dell'ovulazione.
Tra le varie cause della soppressione dell'ovulazione, le più comuni sono
- recente interruzione della contraccezione ormonale: i contraccettivi ormonali sopprimono la naturale produzione di ormoni da parte del nostro corpo. Per questo alcune donne possono impiegare molto tempo ad ovulare nuovamente dopo la loro interruzione. Normalmente, la funzione ovulatoria si ripristina in modo naturale entro sei mesi dall'interruzione del contraccettivo, ma a volte è necessario anche un intero anno;
- grave sottopeso o attività fisica eccessiva: quando il corpo non si sente pronto ad affrontare una gravidanza invia al cervello segnali destinati a sopprimere l'ovulazione. È stato dimostrato che una percentuale di massa grassa inferiore a 18 può inibire l'ovulazione. Inoltre, durante l'attività fisica, il corpo produce cortisolo (lo stesso ormone prodotto in caso di grande stress). Questo ormone causa uno sbilanciamento dell'insulina e della leptina (l'ormone che informa il corpo della quantità di grasso corporeo presente) inducendo una soppressione della funzione ovulatoria;
- obesità: l'obesità può indurre l'inibizione dell'ovulazione a causa dell'insulino resistenza;
- sindrome dell'ovaio policistico (PCOS): questa patologia è diagnosticata in circa il 20% delle donne ed è pertanto molto comune. L'ovaio policistico è in realtà un sintomo di un disfunzionamento nella produzione di ormoni, con eccessiva sintetizzazione di ormoni maschili che possono inbire l'ovulazione;
- disfunzioni della tiroide: la tiroide è un organo fondamentale per la sintesi degli ormoni, pertanto eventuali disfunzioni possono inibire l'ovulazione. Il grafico può anche aiutare a comprendere l'esistenza di questo tipo di problemi, temperature anormalmente basse (meno di 36.2 gradi) o anormalmente alte (più di 36.8) nei giorni immediatamente successivi alla fine del ciclo mestruale possono indicare problemi tirodei, che è opportuno indagare con il proprio medico.
Se, quindi, ci si accorge di avere cicli anovulatori, potranno essere intrapresi i percorsi di cura necessari per risolvere le cause della disfunzione.
Per quanto concerne l'ovaio policistico, la "cura" più convenzionalmente prescritta dai ginecologi è la contraccezione ormonale. Infatti, inibendo la naturale produzione degli ormoni, la pillola determina la scomparsa dei sintomi della PCOS. Tuttavia, una volta interrotta la "cura", i sintomi ritornerrano.
È possibile rivolgersi ad un naturopata per cercare di risolvere alla radice il problema di squilibrio ormonale che ha dato origine alla PCOS.
La fase luteale.
Mentre la fase precedente l'ovulazione, quella follicolare, ha una durata molto variabile anche per ciascuna donna, la fase successiva, quella luteale, ha una durata normalmente compresa tra i 12 e i 16 giorni, necessari al progesterone per permettere un adeguato ispessimento dell'endometrio nonché la materiale discesa dell'ovulo fecondato nell'utero ed il successivo impianto dell'embrione.
Questa durata è tendenzialmente costante per ciascuna donna, potendo subire variazioni di uno o due giorni tra i diversi cicli.
Una fase luteale di durata inferiore a 10 giorni è considerata deficitaria ed inadeguata all'instaurazione ed al mantenimento della gravidanza.
Nonostante la maggioranza della comunità scientifica concordi su questo punto, tuttavia, vi sono anche medici che mettono in dubbio la correlazione tra difetto della fase luteale e infertilità.
In ogni caso, il grafico permette di valutare la durata della fase luteale.
Contando i giorni che intercorrono tra il rialzo della temperatura e la successiva mestruazione possiamo determinare la durata della fase post ovulatoria.
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Il grafico di un ciclo con una fase luteale di otto giorni |
Una fase luteale breve può essere dovuta a due fattori, ad un'inadeguata produzione di progesterone da parte del corpo luteo oppure ad un prematuro dissolvimento del corpo luteo stesso.
L'inadeguata produzione di progesterone può essere anche segnalata da temperature non abbastanza elevate durante la fase luteale, che comunque ha una durata normale, oppure da una prematura discesa delle temperature accompagnata da spotting prima dell'arrivo delle mestruazioni.
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Qui la fase luteale ha una durata normale, ma la temperatura non raggiunge mai 0.2 gradi sopra la coverline. Anche la perdurante presenza di muco cervicale indica un basso livello di progesterone |
L'inadeguata produzione di progesterone determina l'impossibilità per l'utero di prepararsi per una gravidanza, con conseguente difficoltà a concepire o a mantenere la gravidanza.
Anche in questo caso, se solo sporadicamente si assiste ad una fase luteale molto breve la causa è probabilmente l'alto livello di stress, infatti il nostro corpo, per produrre elevate quantità di cortisolo, può letteralmente "rubare" il progesterone prodotto dal corpo luteo, in quanto molecola di base per la sintetizzazione di questo ormone.
Una fase luteale breve è più frequentemente causata da uno dei seguenti fattori:
- recente interruzione della contraccezione ormonale: per produrre un buon corpo luteo e quindi un'adeguata quantità di progesterone, il nostro corpo deve partire da un buon follicolo. I follicoli impiegano circa 100 giorni a maturare completamente. Dopo l'interruzione della contraccezione ormonale il nostro corpo impiega da sei mesi ad un anno per ripristinare una corretta ed adeguata produzione degli ormoni che regolano il ciclo mestruale;
- grave sottopeso: il progesterone è prodotto a partire da molecole di colesterolo. Un basso apporto di grassi può determinare l'insufficienza della "materia prima" per la produzione del progesterone;
- disfunzioni della tiroide: come visto sopra la tiroide è un organo fondamentale per la sintesi degli ormoni;
- sindrome dell'ovaio policistico (PCOS): gli sbilanciamenti ormonali tipici della PCOS determinano una inadeguatezza dei follicoli e, quindi, del corpo luteo dopo l'ovulazione.
Se non si cerca una gravidanza, una fase luteale breve senza spotting prima del ciclo può anche non essere indagata. In presenza regolare di spotting prima del ciclo è, invece, opportuno discuterne con il proprio medico.
Sanguinamento intermestruale.
Come abbiamo visto sopra, lo spotting prima del ciclo può essere un sintomo di carenza di progesterone.
In ogni caso, le uniche tipologie di spotting fisiologico che non necessitano di maggiori indagini sono:
- spotting uno o massimo due giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni;
- spotting uno o massimo due giorni dopo l'arrivo delle mestruazioni;
- spotting uno o massimo due giorni durante l'ovulazione.
Ogni diversa tipologia di spotting necessita di essere indagata con il proprio medico.
Il grafico ci permette, quindi, di capire se lo spotting a metà del ciclo può essere considerato la fisiologica conseguenza delle repentine fluttuazioni degli ormoni durante l'ovulazione
Questi sono i principali problemi del ciclo mestruale che l'utilizzo del metodo Sint ci può aiutare ad individuare e riconoscere.
Anche sotto questo aspetto, entrare in armonia con il proprio corpo e conoscere la propria fertilità, invece che temerla, rappresenta un grande passo verso un benessere fisico completo.
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